POTENZA- Chiunque nel suo piccolo ambisce ad un avanzamento di carriera. Ma per gli infermieri impiegati nel 118 aspirare ad un posto da titolare di un incarico funzionale non vuol dire necessariamente assicurarsi “un posto al sole”. Da ormai tre anni i cosiddetti coordinatori che operano presso le postazioni lucane del 118 sono sottoposti a dei turni a dir poco massacranti, senza retribuzioni aggiuntive e in postazioni territoriali di soccorso (Pts) sprovvisti di attrezzature di ogni genere. Il segretario territoriale della FsiUsae Giampaolo Mecca, ospite di “Caffè di Traverso” ha fatto luce, al microfono di Mariolina Notargiacomo, sulle direttive che il Dipartimento Emergenza Urgenza impone agli addetti del servizio. Ai coordinatori del 118 verrebbe chiesto di “gestire anche tre o quattro postazioni diverse, distanti tra loro, talvolta, decine di chilometri e di continuare a prestare la propria opera come infermieri, effettuando i relativi turni, nonché a svolgere le molteplici attribuzioni proprie della funzione di coordinamento senza l’ausilio di attrezzature informatiche e con in dotazione un telefono abilitato alla sola ricezione». Mecca ha inviato una lettera ai dirigenti generali dell’Asp Bochicchio e del Deu Colarusso.
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di Michelangelo Russo