Accoltellò la moglie nel sonno, condanna definitiva a sei anni per un 73enne di Barile

BARILE – Diventa definitiva la condanna a sei anni nei confronti di N.C., il 73enne di Barile accusato di tentato omicidio per aver accoltellato la moglie nel sonno. I fatti risalgono al novembre del 2018: in piena notte, mentre la donna stava riposando sul divano, l’uomo l’aveva bloccata e colpita al collo con un grosso coltello da cucina. Dopo il colpo ricevuto la donna, una 53enne di origini nigeriane, era riuscita a disarmare il marito e a richiamare l’attenzione del figlio.

Il coltello utilizzato per l’aggressione

Successivamente l’uomo aveva provato a togliersi la vita con un sacchetto di plastica sulla testa e stretto intorno al collo, ma era stato trasportato in ospedale dopo l’intervento sul posto dei carabinieri e dei sanitari del 118 (per la donna era stata necessaria una prognosi di circa due settimane), allertati dal figlio della coppia. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dalla difesa contro il verdetto di secondo grado: nel luglio del 2020 la Corte d’Appello di Potenza aveva rideterminato da otto a sei anni la pena nei confronti del 73enne. In primo grado, al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato, all’imputato era stato riconosciuto una parziale limitazione della capacità di intendere e volere al momento dei fatti. L’uomo aveva ammesso le sue responsabilità già durante l’interrogatorio di garanzia, dichiarando di aver aggredito e colpito la moglie dopo un raptus improvviso che lo aveva spinto ad agire per uccidere la moglie e poi togliersi la vita.