POTENZA – A Roma insieme, a Potenza separati. La politica dei due forni di Speranza colpisce ancora. Incurante dell’accordo fatto con il segretario del Pd Zingaretti per le Europee del 26 maggio e in barba ad ogni coerenza politica. Potenza fa storia a sè. Non da adesso, per la verità. Il sostegno al sindaco De Luca – eletto su proposta di Fratelli d’Italia e sostenuto dal centrodestra nella vittoria del 2014 – è storia vecchia. E potrebbe essere replicata. Non senza mugugni e richieste di passi indietro che oggi al tavolo di centrosinistra potrebbero esplodere in maniera netta aprendo a spaccature e rese dei conti.
LA SCELTA DEL CANDIDATO SINDACO
La fumata bianca dovrebbe arrivare tra oggi e domani. Il centrosinistra vuole esprimere un candidato condiviso da tutto il centrosinistra, autorevole e che apra alle civiche. Nel documento programmatico approvato dai dem potentini è stato posto l’accento sulla necessità di riproporre in primis la coalizione di centrosinistra che è scesa in campo alle scorse Regionali, raccogliendo le sollecitazioni di cambiamento e rinnovamento politico amministrativo come emerso chiaramente alle scorse elezioni anchje per definire un adeguato programma di rilancio in grado di dare visioni e risposte alle molteplici criticità oggi presenti. Questo per dire ”no” ad ogni ipotesi De Luca – ritenuta non rappresentativa dell’istanza di cambiamento così come emersa dalle ultime regionali, ma anche politicamente poco coerente.
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di Celestino Benedetto