“Aumento rette Rsa, dal primo ottobre molti di noi sprofonderanno nel baratro”. Lettera aperta alle istituzioni dai cittadini

TURSI – “Aumento delle rette giornaliere nelle Residenze Socio Assistenziali per Anziani non Autosufficienti, si intervenga subito”. E’ l’appello contenuto in una lettera aperta, scritta dai parenti dei pazienti ricoverati in una casa di riposo di Tursi e indirizzata al ministro Speranza, al presidente a Bardi e all’assessore regionale alla Sanità Leone. Come previsto l’incremento si è materializzato.

“La situazione d’emergenza è pressoché la stessa in tutta la Basilicata – si legge nella lettera – per cui il nostro messaggio riteniamo possa interpretare bene lo stato di disagio, incredulità e rabbia di tutte le persone che come noi in questi giorni hanno ricevuto una lettera dai responsabili della struttura che ospita i nostri cari.  E’ con estremo stupore abbiamo appreso che la struttura si vede costretta ad adottare un adeguamento della retta giornaliera di ricovero con un notevole aumento della quota, fino ad arrivare addirittura a 100 euro al giorno a partire dal 1 ottobre 2021, diversamente si può ritenere dimessa la persona ricoverata dalla stessa data. Dal 1 ottobre molte famiglie rischiano di sprofondare in una situazione di sgomento senza precedenti, con ripercussioni a livello economico, sociale e psicologico (…)”.

“Chi scrive e sottoscrive la presente – prosegue la nota – non è gente che fa politica, anzi, spesso vota in silenzio perché troppo impegnata a lavorare o a prodigarsi in tutti i modi per arrivare a fine mese, avendo la maggior parte di noi una famiglia da mantenere, tanto più nella perdurante pandemia. Ma difronte a queste situazioni non è possibile restare in silenzio. In Basilicata sono ricoverate nelle varie sedi circa 4000 mila persone in ben 82 strutture che danno lavoro a circa 2000 dipendenti. Siamo difronte quindi ad una situazione allarmante che va affrontata e risolta al più presto. Se c’è la volontà di farlo”.