POTENZA – Come previsto il ddl per l’autonomia differenziata trova luce verde in Senato. Il disegno di legge a firma Calderoli è stato approvato (110 voti a favore, 3 astenuti e 64 contrari) creando non poche polemiche in aula ma anche nelle regioni del Mezzogiorno. Tra i toni trionfalistici del centrodestra nazionale non si sono levati commenti positivi degli esponenti lucani, a partire dai parlamentari. Critiche invece sul fronte delle opposizioni.
“Una regione lasciata sola a risolvere problemi e difficoltà, che nello stesso momento vede tutte le ricchezze del suo territorio (dall’acqua al petrolio alle rinnovabili) finire nella gestione centrale dello Stato non è più autonoma, ma diventa una colonia” commenta il candidato governatore di Basilicata Casa Comune, Angelo Chiorazzo.
“Il rappresentante di un popolo che accetta supinamente che venga compiuto tutto ciò – commenta con riferimento a Bardi – non è un presidente di regione ma appunto il governatore di una colonia.
Credo che questo scempio a cui danno il nome di autonomia differenziata sia un disegno immorale che spacca il Paese, priva il Mezzogiorno di ogni possibilità di riscatto, condanna i meridionali ad essere cittadini di serie B del nostro Stato, e consegna la Basilicata all’irrilevanza, i lucani alla scelta tra emigrazione forzata e marginalità obbligata.
Impensabile non reagire. Inspiegabile perché Bardi e la sua maggioranza non lo abbiano fatto da principio. Ingiustificabile che i diritti di cittadinanza diventino moneta di scambio, qui, per sostenere le aspirazioni di candidatura, e a Roma, per una perversa compensazione tra le forze politiche. Un’Italia spaccata non conviene a nessuno, nemmeno ai cittadini del centro e del Nord, perché il nostro Paese già oggi fatica a essere riconosciuto nei tavoli che contano e lo sarebbe ancora meno se andassimo a velocità differenziate”.
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