POTENZA- I problemi che attualmente vivono i lucani sono molti. Se si potessero sintetizzare al massimo, si potrebbero citare lo sviluppo, il lavoro, l’ambiente, dalla cui risposta dipende il futuro di questo territorio. Incombono dissesto e spopolamento a rendere ancora più precaria la prospettiva. Rispetto a tutto questo, la politica e le istituzioni non si sono dimostrate adeguate per le scelte fatte. E mentre queste problematiche vitali per la sopravvivenza della regione stessa non trovavano una risposta, sono sorti dei movimenti, animati da personaggi conosciuti che intendono allargare i confini della Basilicata. Dibattiti, riunioni più o meno segreti animano questo percorso che viene da lontano. Raccolta firme in previsione di possibili meccanismi referendari. Zone della Campania, Cilento, Vallo di Diano, aree confinanti; dall’altro lato, Taranto e provincia, costa jonica, a sud alcune zone della Calabria, Greci, romani… precursori della Grande Lucania che così formata si allargherebbe sulla costa tirrenica e jonica. Quasi una regione a prevalenza di mare. Per molti nelle zone confinanti, la Basilicata sta diventando una sorta di terra promessa, per una serie di fattori positivi.
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