POTENZA- Dopo una prima fase più complessa, corrono spedite le procedure di fruizione dello sconto sulla bolletta energetica promosso con legge regionale dall’attuale esecutivo, che ha fatto leva sull’utilizzo delle risorse del piano di compensazione ambientale legato all’attività estrattiva sul territorio regionale. Positivi i dati emersi nel corso dell’ultimo incontro di verifica convocato in viale Verrastro. Una settimana fa risultavano 130mila le autocertificazioni presentate in tre mesi dalle famiglie lucane per ottenere il beneficio. Anche chi sprovvisto di un contatore ha potuto partecipare al bando sull’autosufficienza energetica, con una prenotazione complessiva di quasi 10 milioni di euro. Le società di vendita che hanno ottemperato alla norma regionale relativa al bonus gas rappresentano circa il 90% del mercato di riferimento. Una soluzione è stata trovata intanto anche in favore degli utenti non ammessi per errori riscontrati in fase di presentazione della domanda o per la tardiva o mancata partecipazione di alcune società di vendita all’erogazione del sussidio, i quali potranno ottenere quanto dovuto sin dalla prima bolletta utile dopo la compilazione dell’autocertificazione sul portale Apibas.
E mentre sono già numerosi i nuclei che hanno potuto beneficiare dello sconto, non mancano gli esclusi. Se per le imprese il dipartimento regionale Ambiente ed Energia ha previsto altrettante misure di sostegno, a chiedere una mano sono anche le parrocchie. In una lettera inviata al presidente della Regione, Vito Bardi, i sei vescovi delle dioseci lucane hanno chiesto l’estensione del beneficio. Che non riguarderebbe solo chiese e parrocchie sparse sul territorio lucano incapaci di sostenere il peso delle bollette energetiche, ma tutte le strutture che garantiscono numerosi servizi sociali e di aggregazione per le comunità locali. Un problema che si potrebbe far sentire soprattutto nei piccoli comuni dove la chiesa è uno dei pochi punti di riferimento per giovani e anziani. Della questione si sono fatti carico i consiglieri regionali di Italia Viva, Mario Polese e Luca Braia, i quali, dopo una prima interlocuzione con Don Mimmo Buglione, vicario generale della diocesi di Tursi Lagonegro, e con la dottoressa Maria Lucia Cristiano, direttrice dell’Ufficio per i problemi giuridici della diocesi e vice direttrice della Caritas, la porteranno all’attenzione del Consiglio regionale.