MARATEA – La piccola comunità di Castrocucco di Maratea si è risvegliata dal grande pericolo della bomba d’acqua della notte tra giovedì e venerdì scorsi rimboccandosi le maniche per un lento ritorno alla normalità. Liberate le strade e gli accessi delle abitazioni da fango e detriti, con l’intervento incessante di squadre dei Vigili del Fuoco, Polizia Locale e Protezione Civile, l’emergenza tocca direttamente sei nuclei familiari (26 persone) che non possono ancora tornare a casa. “Abbiamo individuato un sito per il deposito temporaneo e avendone avuto la disponibilità dall’arch. Rivetti – dice il sindaco Daniele Stoppelli – abbiamo con decreto sindacale consentito lo stoccaggio dei detriti necessario per sgomberare le strade ed abitazioni e relative pertinenze. Diversi i sopralluoghi svolti con i tecnici comunali e regionali per programmare tutti gli interventi necessari.
Visti i danni registrati stiamo predisponendo la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale”. L’ Anas ha riaperto la Ss 18 nel tratto tra Marina e Castrocucco interessato da più smottamenti, mentre sino alla tarda mattinata sono rimasti ancora chiusi alcuni tratti di strada all’interno delle due frazioni. L’attenzione è rivolta alla necessità di pulire i canali che hanno provocato gli allagamenti e che come ricordano gli abitanti di Castrocucco sono “intasati” da vegetazione ed altro e fanno da “tappo” per far defluire l’acqua piovana.
GLI INTERVENTI DEI VIGILI DEL FUOCO – Il lavoro dei vigili del fuoco, nel territorio di Maratea, è terminato nella serata di ieri. Sessanta gli interventi dei caschi rossi tra questi, anche esperti in tecniche fluviali alluvionali ed operatori con macchine per movimento terra, per un totale di trenta unità che si sono alternate in 48 ore.
Danni maggiori sono stati causati dallo straripamento del fiume Noce al km1 della 585 in località Castrocucco e sulla Statale 18 per una frana che ha causato la chiusura del tratto stradale