Bonus Covid, Guarente giustifica le assessore. Ma la rete non perdona: “Scuse e dimissioni”

POTENZA – La reazione dei potentini contro le due “furbette” del Municipio è furiosa.

Gli aggettivi dispregiativi sui social si sprecano e vanno tutti nella direzione di una richiesta di misura “compensativa”, le dimissioni volontarie dalla carica. “La politica per passione – dice D. – esiste nei sogni! Quindi l’unica cosa da fare è chiedere scusa alle tante partita Iva che davvero hanno sofferto, restituire i soldi e dare subito le dimissioni. E poi, con la sua partita Iva tornare davvero a lavorare. Vergogna!”. Gli fa eco M.: “A mio parere non è ipocrisia, ma rispetto verso quelle persone che vivono con 600-800 euro al mese e spesso dimenticati dalla classe politica. In questo periodo tragico, nella nostra regione in particolare dove la disoccupazione femminile è alta, sono tante le famiglie operaie in cui a lavorare purtroppo è solo l’uomo e che hanno dovuto vivere in 4 persone.

Queste famiglie non possono permettersi nessun anno di andare in vacanza a Maratea, Porto Cesareo e tutte le altre mete care alla borghesia potentina. Sarebbe stato un segnale di rispetto verso queste persone rinunciare ai 600 euro e sacrificare le vacanze. Ognuno però ha una propria etica e morale…”. C’è chi prova a difenderle e parla invece di orgoglio: “Dovremo essere fieri di avere degli assessori che sono prima di tutto dei professionisti, ovvero che hanno esercitato ed esercitano una professione”, ma la risposta è sagace: “Quale professione?…”. M. va in profondità: “Sinceramente, fossi in voi mi vergognerei…Gente che durante il Covid non ha preso neanche lo stipendio e ha dovuto aspettare la cassa integrazione dopo mesi, spese accumulate, richieste di bonus e reddito respinte, contributi minimi per far mangiare una famiglia, e voi che se pur partita Iva sappiamo tutti a quanto ammontano i vostri stipendi sicuri finchè siete in carica, prendete anche i 600 euro. C’è da vergognarsi. Non ci sono parole”.

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