Boschi, ricolonizzata l’area del parco nazionale del Pollino

POTENZA – Ripristino, protezione e salvaguardia di 6 aree boschive italiane che soffrono di problematiche legate a calamità naturali, vegetazione infestante, incendi e dissesto idrogeologico.

Questo è il progetto “Boschi di Gran Cereale” che coinvolge un totale di 13 ettari di terreno e messa a dimora di circa 3.200 tra piante e arbusti: aumento biodiversità, ripopolamento naturale, stabilizzazione del suolo, riduzione rischio propagazione incendi sono solo alcuni dei benefici principali di questo progetto. In occasione del World Rainforest Day (22 giugno) dedicato al tema della riforestazione, Gran Cereale racconta i risultati ottenuti nell’ambito della campagna nazionale “Mosaico Verde” promossa da Legambiente per la tutela di 6 boschi italiani, alla quale ha aderito con il progetto “Boschi di Gran Cereale”.

Un’iniziativa in linea con la mission “Buono per Te, Buono per il Pianeta” del Gruppo Barilla, di cui Gran Cereale fa parte. Il brand – presente nelle case di milioni di italiani con una produzione annuale di circa 11.000 tonnellate tra biscotti, barrette e cereali da colazione – ribadisce con questo progetto il suo impegno per l’ambiente, dopo avere dal 2018 ridotto e compensato le proprie emissioni di CO2. Le aree individuate nell’ambito dell’iniziativa “Boschi di Gran Cereale” soffrono di problematiche ambientali che ne determinano l’impoverimento del bosco e sono dislocate da Nord a Sud. Tra queste vi è la Val di Sella in Trentino Alto – Adige, il Parco Regionale di Portofino in Liguria,il Parco Nazionale Foreste Casentinesi in Toscana, il Parco Regionale Valle del Treja nel Lazio, il Parco Nazionale del Gargano in Puglia e il Parco Nazionale del Pollino in Basilicata. Aumento della biodiversità attraverso l’innesto di nuovi alberi e l’introduzione di specie autoctone, ricolonizzazione naturale del bosco, stabilizzazione del suolo, riduzione del rischio di propagazione di incendi e malattie, pulizia delle aree,sono solo alcuni dei principali benefici del progetto. “I boschi svolgono una funzione primaria per la nostra vita e per il Pianeta. Salvaguardare gli ecosistemi forestali significa garantirci il futuro: qualsiasi intervento che viene fatto, anche il più piccolo, è utile per contribuire alla salvaguardia della biodiversità, ha dichiarato Antonio Nicoletti responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente. I boschi delle aree ripristinate e rimboschite grazie al contributo di Gran Cereale rispondono alle esigenze di tutelare meglio territori ad elevata naturalità del nostro Paese e sono in linea con le strategie conservazione della biodiversità forestale a scala globale. Abbiamo realizzato sei interventi diversi tra loro ma con un unico filo conduttore: dare un contributo a ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi dei territori interessati valorizzando al meglio la biodiversità autoctona. Un’azione in difesa dell’ambiente di cui la comunità locale in primis potrà fruire e beneficiare! “Le foreste sono il motore della vita del pianeta. La vita esiste perché esistono le piante che la sostengono, afferma Stefano Mancuso, Neurobiologo Vegetale, Professore all’Università di Firenze e Direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV). “Il nostro futuro come specie umana è legato alla possibilità che riusciamo a proteggere quanto più possibile ogni ecosistema forestale e che possiamo aumentarli utilizzando ogni mezzo esistente. Ogni iniziativa che vada in questo senso deve essere accolta con gioia come benemerita”.