Brexit, una minaccia per gli affari lucani da 100 milioni

LONDRA – Le prime avvisaglie che a Londra e in Gran Bretagna le cose stanno cambiando per le famiglie lucane che vengono a trascorrere qui il Natale con i figli si colgono all’arrivo all’aeroporto di Stansted.

Al controllo passaporti (sino al passo conclusivo della Brexit sono ancora in vigore le carte di identità) gli addetti hanno un atteggiamento “poco ospitale”. “Questa carta elettronica di questo vostro “small town” (piccolo paese, Potenza ndr) non è buona… non si legge la striscia a barre…”. E’ la più cordiale delle affermazioni dell’agente di polizia, tradotto dall’inglese. Non va meglio per chi ha carte di identità cartacee rilasciate sempre dal Comune di Potenza. Il controllo è ancora più minuzioso con lente di ingrandimento, persino degli angoli e l’osservazione accurata della foto con confronto diretto del viso. Ad un giovane potentino gli viene detto (traduzione dall’inglese): “avresti potuto cambiare la foto sulla carta e metterne un’altra, tanto da voi chi se ne accorge…”.

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di Arturo Giglio