CASTELLUCCIO SUP. – Castelluccio Superiore ricorda Francesco Tammone, agente scelto della Polizia di Stato, ucciso a Potenza il 10 luglio 1996 nell’adempimento del servizio. Quella sera il 113 della Questura del capoluogo lucano ricevette la segnalazione di una rissa in corso in un bar di Via Tirreno, nel Rione Cocuzzo. La chiamata venne dirottata alla volante a bordo della quale l’agente scelto Francesco Tammone era autista. Quando gli agenti giunsero sul posto videro sulla soglia del locale un uomo, nel quale riconobbero un noto pluripregiudicato della zona. Questi si trovava in regime di semilibertà, dovendo rientrare la sera in carcere, dove stava scontando la condanna a quattro anni per rapina. Quando il capo pattuglia della Volante, un ispettore, si avvicinò a lui chiedendogli i documenti il pregiudicato rifiutò poi si diede alla fuga a piedi, inseguito dall’ispettore, mentre l’agente scelto Tammone faceva altrettanto rimettendosi alla guida della Volante. Durante la fuga, una volta entrato in Via Ionio, il criminale si nascose dietro un angolo e, una volta che questo venne superato dall’ispettore, aggredì alle spalle il poliziotto, sferrando un forte colpo alla base del collo del poliziotto, dalla cui fondina sfilò la pistola, aprendo il fuoco contro l’agente scelto Tammone in arrivo in quel momento a bordo della Volante.
Sabato 10 luglio alle 18 avrà inizio la cerimonia di Intitolazione dell’area sottostante Palazzo Pizzo in Castelluccio Superiore. Saranno presenti anche la mamma di Francesco, Carmela Tammone, la sorella Rosanna e la nipote Carmen. L’iniziativa proposta dall’associazione Libera – coordinamento della Basilicata – presidio del Pollino, è stata accolta con grande interesse e partecipazione dall’amministrazione comunale.
“La cerimonia sarà un momento collettivo per mantenere vivo il ricordo di un uomo che ha lasciato tracce indelebili in quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne l’abnegazione al dovere, la generosità, la grande umiltà.
Resta l’esempio, l’indicazione di valori, il contributo per migliorare la realtà, il combattere per una giusta battaglia.
E’ un patrimonio che va gelosamente custodito e trasmesso alle generazioni future, perché un Paese che non ha memoria del suo passato non può avere futuro”. Lo dichiara il sindaco Giovanni Ruggiero.