POTENZA – Si scambiavano foto e video pedopornografici, con bambini costretti a subire sevizie e violenze sessuali, insieme a messaggi inneggianti al nazifascismo e al terrorismo islamista. Ragazzi giovanissimi, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, che usavano WhatsApp per condividere materiale raccapricciante, scovato nel cosiddetto deep web.

L’ennesima chat degli orrori ha fatto scattare perquisizioni anche in Basilicata: 12 i ragazzi indagati complessivamente dal tribunale dei Minorenni di Firenze. Le perquisizioni, delegate ai carabinieri, hanno riguardato anche Toscana, Piemonte, Campania, Veneto e Lombardia. Gli inquirenti hanno sequestrato diverso materiale informatico e i cellulari degli indagati.