VARESE – È la maglia simbolo del ciclismo. Resa epica da Binda a Merckx passando per Coppi, Freire, Bettini e Sagan, è l’icona della semplicità che diventa leggenda. Un fondo bianco, cinque fasce colorate trasversali ed è subito mito. È un simbolo chiaro, inequivocabile. Significa una cosa sola: chi la indossa è il campione del mondo. Come Tommaso Elettrico, che domenica, a Varese, ha vestito la maglia arcobaleno per la prima volta nella sua lunga carriera. Il corridore materano è campione del mondo. Tre parole, 16 caratteri, bastano per racchiudere tutti i significati, le implicazioni, ma anche i sacrifici e la tenacia che si celano nell’ambita maglia iridata. Tommaso Elettrico ha tagliato con un urlo di gioia il traguardo di Varese, lì dove dieci anni fa Alessandro Ballan conquistava l’ultimo titolo mondiale tra i professionisti per il nostro Paese. E lo ha fatto indossando la divisa bianco-azzurra della nazionale italiana, una maglia conquistata dopo quella che senza mezzi termini può definirsi la stagione più bella e più completa di sempre.
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