Cifarelli: “Uniti mandiamo a casa Bardi e la destra”

Il consigliere Cifarelli a Prima Notizia: "Uniti mandiamo a casa Bardi e la destra".

POTENZA – “Voglio usare le parole di un allenatore di calcio del calibro di Trapattoni: interessa poco se il gatto è bianco o nero purché mangi il topo. Il topo – con rispetto parlando – si chiama centrodestra e Bardi. Sono convinto che in questo momento la candidatura più autorevole in campo sia quella di Angelo Chiorazzo. Era giusto confrontarsi, non possono esserci imposizioni ma credo non si possano fare questioni di principio che pure sono giuste in certi momenti o questioni di metodo. Dobbiamo guardare all’obiettivo e far prevalere le ragioni dell’unità”. Nella consiliatura che volge al termine, ha ricoperto il ruolo di difensore strenuo delle ragioni del centrosinistra in Consiglio regionale e di opposizione senza sconti a Bardi e al centrodestra. Roberto Cifarelli – intervenuto alla Nuova Tv a “PrimaNotizia” Regionali 2024 – non ha alcuna intenzione di perdere senza scendere in campo.

Cifarelli a Prima Notizia: “Bianco o nero, basta che il gatto mangi il topo, uniti mandiamo a casa Bardi e la destra”

“Dai recenti sondaggi – rivendica – emerge come la Basilicata sia contendibile: c’è una partita da giocare tra centrodestra e centrosinistra ed il centrosinistra è nella condizione di poter vincere. Se l’astensionismo aumento non è certo colpa degli elettori ma della politica. Ecco: noi come centrosinistra dobbiamo essere in grado di dare le risposte che i cittadini si attendono attraverso una leadership autorevole, una coalizione coesa e non più litigiosa come in passato attraverso un programma di governo in grado di far sognare e lasciar intravedere una prospettiva”.

E ancora.

“Non riesco ad immaginare che pezzi di storie politiche importanti possano trovare collocazione altrove o rendersi autonome sapendo che la polarizzazione dello scontro darà un solo vincitore. Prevalgano le ragioni dello stare insieme e si mettano da parte personalismi e rancori che hanno caratterizzato la storia del centrosinistra negli ultimi 10 anni. Sono convinto che l’offerta politica alle prossime elezioni sarà tale per cui i cittadini lucani riprenderanno a dare fiducia al centrosinistra, a uomini vecchi e nuovi ed anche a nuovi protagonismi fermo restando il giusto ricambio generazionale”.

LA DATA DEL VOTO

A poco più di tre mesi dalla data circolata ufficiosamente (il 10 marzo, nda) non c’è certezza sulla data del voto. “C’è un range previsto dallo Statuto Regionale che prevede una data tra i 30 giorni prima della scadenza naturale e 60 giorni dopo quindi tra il 24 febbraio e il 24 maggio. Ma attendiamo novita”.

LO SGUARDO A UN ANNO FA

In attesa della composizione del quadro politico, Cifarelli volge lo sguardo al 2022 per riflettere su quanto mettere in campo oggi. “Abbiamo un’esperienza di poco più di un anno fa. Alle ultime Politiche tre blocchi, il M5s, il centrosinistra tradizionale ed il terzo polo consegnarono la vittoria ad una minoranza, ossia il centrodestra, senza il 51%. Le elezioni Regionali invece hanno il turno unico, vince chi prende più voti. Devono prevalere necessariamente le ragioni dell’unità rispetto a quelle delle distinzioni e delle divisioni che sono tutte comprensibili. Però rispetto ad un obiettivo molto più alto, ossia il destino della regione e dei lucani, visti questi 5 anni a guida centrodestra, devono prevalere le ragioni dell’unità”.

LA LEADERSHIP CONDIVISA

“Chiaro: bisogna stare insieme e trovare le ragioni per stare insieme e mettere in piedi un programma comune oltre che condividere una leadership. Il Pd ha definito una linea sostenendo il nome di Angelo Chiorazzo come candidato presidente da offrire all’intera coalizione La storia del centrosinistra in Basilicata è stata straordinariamente importante e sono state fatte cose egregie dai vari presidenti di Regione che si sono succeduti nel tempo: Dinardo, Bubbico, De Filippo, Pittella. Credo che questa storia non vada cestinata, ma recuperata e valorizzata ovviamente con attori nuovi e con protagonismi diversi”

LA NUOVA PAGINA

“Penso – spiega Cifarelli – che la pagina che dovremo aprire con le Regionali 2024 non sia l’ultimo capitolo di una storia cominciata in quegli anni ma il primo capitolo di una nuova storia di un nuovo centrosinistra con attori politici che non c’erano prima: M5s, Iv, Azione. Tutti con radici comuni al Pd. Penso che più che rivendicare successi del passato e personalismi vada costruita questa nuova storia”.

BARDI DA ARCHIVIARE

Punto di partenza il comune intento di archiviare l’esperienza di Bardi e del centrodestra lucano. Cifarelli non ha dubbi. “Abbiamo criticato Bardi nel momento in cui in maniera prona ha detto sì all’autonomia differenziata proposta dal governo Meloni senza alcuna discussione o confronto con le parti sociali e i cittadini. Bardi ha obbedito ad un diktat del centrodestra e della Meloni senza pensare alle conseguenze per il Mezzogiorno e la Basilicata. Io penso non si possa coprire il tema buttando fumo negli occhi dei lucani dicendo di avere risorse naturali e potersela cavare da soli. Non è così: petrolio e gas non sono risorse infinite e noi dobbiamo guardare alle future generazioni non soltanto al momento attuale”.

IL “DISASTRO”

“Possiamo prendere il esame qualunque settore della vita sociale ed economica della Basilicata: non c’è stato alcun miglioramento. Penso alle politiche industriali, al tema Stellantis, alla sanità e alle liste d’attesa aumentate in maniera spaventosa, agli ospedali. In meno di 5 anni – tuona l’esponente dem – sono stati cambiati 30 figure tra direttori generali del dipartimento, dg delle 4 aziende sanitarie, direttori amministrativi e sanitari: quasi uno ogni due mesi in media. Non c’è un punto della nostra regione in cui non ci sia una sofferenza dei cittadini. Del resto nel Piano strategico, approvato con colpevole ritardo, è presente solo un elenco di problemi che già conoscevamo: sono mancate le soluzioni”.

IL CONSIGLIO MORTIFICATO

“Bardi ha sempre ‘sofferto’ il Consiglio regionale ritenuto un orpello fastidioso da cui bisogna passare perché la legge lo impone, ma ne avrebbe volentieri fatto a meno. L’impostazione con la Pieni Poteri e l’accentramento di poteri sul presidente e sul suo staff di comando, dal capo di gabinetto ad alcuni suoi consiglieri particolari, la dice lunga sulla sua impostazione culturale. Il Consiglio regionale non si è mai occupato dei temi di importanza strategica per la Basilicata, penso al rinnovo dell’accordo Eni o della convenzione Total. E quelle poche volte che l’ha fatto è stato perché la minoranza ha raccolto le firme ed imposto la discussione. Insomma il tema petrolio con questo centrodestra e con il presidente Bardi è stato trattato in stanze segrete e chiuse. Per questo, anche per questo, è necessario mandare a casa questo centrodestra”.

Il consigliere Cifarelli a Prima Notizia: "Uniti mandiamo a casa Bardi e la destra".
Il consigliere Cifarelli a Prima Notizia: “Uniti mandiamo a casa Bardi e la destra”.

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