Consiglio regionale, chiusi in casa come tutti ma senza perdere un centesimo

POTENZA – Undici sedute del Consiglio regionale dal 12 marzo ad oggi. Una riunione – quella nei primissimi giorni dell’emergenza Covid – durata addirittura 14 minuti, dalle 13,29 alle 13,43.

E poi ancora sedute in streaming il 17 marzo e il 31 marzo. Quest’ultima segnata da problemi tecnici di audio, con un continuo rimpallo tra il presidente Cicala e i consiglieri. Roba da comiche.

“Io non sento più nulla. Presidente Cicala, non si sente più nulla. Presidente Cicala, non si sente niente. Va bene, adesso mi sentite? Il collega mi sente? Collega, mi sente? No, può rispondere, per favore? Ora sì, però durante la lettura ci siamo persi. Va bene, allora la rifacciamo, tanto sono poche righe. Prima di iniziare la seduta di oggi desidero che tutto il Consiglio osservi un minuto di silenzio per commemorare le vittime di questa terribile epidemia. Ricordiamo le migliaia di persone che… (audio disturbato)”. Un Consiglio regionale pressochè inutile ma regolarmente retribuito. Già, perché gli emolumenti rivolti ai consiglieri regionali lucani sono stati regolarmente corrisposti anche durante il periodo di lockdown. A luglio – con apposita determina dirigenziale – sono stati liquidati 138.600 euro per le indennità di carica ai consiglieri, 19.350 per le indennità di funzione, 53.550 per spese per l’esercizio del mandato ai consiglieri, 15.033,57 per l’Irap, 39.900,00 per indennità di carica e funzione e spese per l’esercizio di mandato agli assessori esterni. Tutto come se nulla fosse.

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di Celestino Benedetto