POTENZA – Ieri pomeriggio al San Carlo di Potenza sono morti altri due lucani uccisi dal Covid-19.
Naturalmente, di questo, la Task-force regionale ci informerà soltanto questa mattina dopo le ore 12. Con comodo, come sempre. E sempre che i conti tornino. Ultimamente non è accaduto.

Roba da far recapitare un pallottoliere in quelle stanze. Ma d’altronde c’è poco da sorprendersi se già dal primo contagio accertato in Basilicata, dalla suddetta Task-force ne abbiamo dovute leggere di ogni. L’uomo di Trecchina è stato trasferito precauzionalmente al San Carlo, comunicarono un giorno. Macché, era a casa sua. Per non dire di quando scoppiò il “focolaio” all’interno dell’ospedale di Villa d’Agri. I pazienti vengono ora trasferiti a Potenza e Lagonegro, scrissero. Ma come? Ci chiedemmo noi allarmati. Ma almeno un tampone prima glielo hanno fatto? Macché anche questa volta: il giorno dopo erano ancora tutti lì, al più dimessi, ci riferirono i sindaci dell’area. E la raccolta fondi? Abbiamo raggiunto quasi un milione di euro. Anzi no, errata corrige pure questa volta: siamo a quasi 300mila. E potremmo continuare ancora. Ma ci fermiamo qui. Perché a sentire i sindaci, “le prime sentinelle” per Conte, non da queste parti, quante se ne potrebbero scrivere. Ieri, però, proprio in risposta all’Anci, il governatore ha detto: il commissario per l’emergenza Coronavirus in Basilicata sono io. Bene commissario Bardi. Allora, solo per iniziare, ci dica come è stato possibile ridurre a questo livello la comunicazione istituzionale della Task-force.
di Dario Cennamo