Coronavirus, le palestre (non tutte) ripartono non senza sacrifici

POTENZA- Spiazzati dal tira e molla della politica ma comunque pronti a ripartire.

E’ il cauto entusiasmo che caratterizza la fase due di gestori e istruttori delle palestre lucane. Almeno quelli che ovviamente si sono potuti permettere di riaprire dopo tre mesi di lockdown.

Non tutti infatti si sono trovati pronti a garantire tutti i presidi di sicurezza (che hanno dei costi) e c’è finanche chi, spiazzato dalla crisi ha preferito chiudere definitivamente battenti. Del resto non pochi sono stati i malumori generati dalla prima misura varata da Bardi con la quale si posticipava la riapertura al prossimo 3 giugno. Soltanto nel tardo pomeriggio di lunedì il governatore ha cambiato idea anticipando la riapertura delle palestre- solo per gli allenamenti e non per competizioni sportive o gare- acconsentendo alle numerose richieste di associazioni dilettantistiche, società sportive e addetti ai lavori. Come fatto peraltro da altre Regioni. A dare la “sveglia” al presidente Bardi anche il sindaco di Potenza, il leghista Mario Guarente che ha fatto sua la richiesta dei cittadini. Insomma una scia di polemiche che hanno “costretto” Bardi ad emanare l’ordinanza numero 24. E già da ieri in molti centri della Regione le palestre si sono rimesse in moto. Ma con molti sacrifici.

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di Mara Risola