POTENZA – Dal Ministero della Salute è arrivata in viale Verrastro a Potenza l’attesa circolare con le linee d’indirizzo per la stesura del piano di riorganizzazione disposto con il decreto Rilancio che ha stanziato per tutte le Regioni 1,4 miliardi in un fondo specifico del Ministero per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva (i posti in più saranno in tutto il Paese 3.500), terapia sub-intensiva (più 4.225 posti) e 490 milioni per remunerazione e assunzioni nuovo personale.
Una “pioggia” di risorse – rese note con tabelle dal quotidianosanita.it – da utilizzare al meglio non solo per gestire l’attuale fase pandemia ma soprattutto per riorganizzare i servizi ospedalieri post Covid-19.
Alla Basilicata dalla quota di ripartizione del fabbisogno regionale (ospedaliero) sono destinati complessivamente 13,5 milioni per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva (5,5 milioni) e terapia sub-intensiva (5,5 milioni) oltre ad un fabbisogno aggiuntivo per emergenza-urgenza di 2 milioni di euro e 400 mila euro da destinare all’emergenza territoriale 400 mila. La circolare quantifica nelle strutture ospedaliere lucane in 81 i posti letto terapia intensiva (49 già pre-esistenti più 32 nuovi) e 39 in terapia semi-intensiva. Quanto alla quota destinata per il 2020 al personale ospedaliero, la nostra regione riceverà 4,026 milioni di cui 1,7 milioni destinati ad incentivi per il personale e 2,2 milioni per ulteriori assunzioni. Adesso con le cifre ufficializzate si potrà procedere agli adempimenti. Nel decreto Rilancio, infatti, è scritto che le regioni al fine di “rafforzare la risposta del Ssn in ambito ospedaliero, volta a fronteggiare adeguatamente le emergenze epidemiche, come quella da Covid-19 in corso, tramite apposito piano di riorganizzazione garantiscono l’incremento di attività in regime di ricovero in terapia intensiva e in aree di assistenza ad alta intensità di cure”. In questo senso le Regioni entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto dovranno presentare un piano di riorganizzazione al Ministero della Salute, che provvede ad approvarlo entro trenta giorni dalla ricezione e poi sarà compito del commissario per l’emergenza stornare le risorse alle singole regioni.
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di Arturo Giglio