POTENZA – Corruzione e abuso d’ufficio ad Atella: tutti assolti “perché il fatto non sussiste”. Si è chiuso senza alcuna condanna il processo di primo grado a carico degli allora funzionari del Comune di Atella. Finiti a processo Francesco Bonelli (difeso dall’avvocato Sebastiano Flora), Domenico Guidotti (difeso dall’avvocato Claudio Papagno) e Salvatore De Grazia (difeso dall’avvocato Gianfranco Robilotta). I tre erano stati accusati, a vario titolo, di concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione e abuso d’ufficio. Assolti anche l’imprenditore Giuseppe Modugno (difeso dall’avvocato Pompeo Fortarezza) e l’ex amministratore dell’Ama, Angelo Larotonda (difeso dall’avvocato Sebastiano Flora).
L’inchiesta era culminata nel 2017 con diverse misure cautelari. Aveva però già subito una pesante battuta d’arresto in sede di udienza preliminare, quando erano caduti i primi quattro capi di imputazione. In quell’occasione era uscito completamente di scena, tra gli altri, anche l’allora sindaco di Atella, Nicola Telesca.

Al centro dell’inchiesta assunzioni dirette e la gestione della discarica di Atella
Al centro dell’inchiesta alcune assunzioni dirette, senza “alcuna pubblicità”, e l’affidamento della gestione della discarica di Atella. Le indagini, condotte dal Nor di Potenza e dai carabinieri di Melfi, erano partite da un esposto di alcuni consiglieri comunali, su atti tra il 2013 e il 2017. A De Grazia e Bonelli, in concorso con Modugno, veniva contestato di aver turbato il procedimento di affidamento del servizio di controllo e supervisione tecnico-operativa della discarica di Atella. I due avrebbero proceduto all’affidamento diretto con il sistema del cottimo fiduciario.
Ai tre veniva anche contestato il concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio per aver affidato i servizi in questione alla stessa ditta in cambio dell’assunzione a tempo indeterminato di Bonelli. Per quest’ultimo c’era anche un’ipotesi di concussione legata alla richiesta ad un altro imprenditore di assumere alcuni soggetti per evitare la risoluzione del contratto per la gestione della discarica. C’erano, infine, nel mirino degli inquirenti, alcune assunzioni dirette presso l’Ama.
Tutte le accuse di corruzione e abuso d’ufficio ad Atella sono cadute al termine del processo di primo grado. Come peraltro chiesto dal pubblico ministero al termine della sua requisitoria.
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