POTENZA – Quest’anno, oltre a tutte le feste, l’Epifania porterà via con sé anche la zona rossa nazionale, ma forse non in modo definitivo. Il governo, infatti, lavora ad una nuova stretta da introdurre attraverso un provvedimento ponte in vigore dal 7 al 15 gennaio, ovvero tra la data di scadenza del decreto natalizio e quella dell’ultimo Dpcm. E’ una delle ipotesi più discusse sul tavolo del vertice di governo che è andato avanti per diverse ore nella giornata di ieri. Non si esclude che tale provvedimento contenga misure che saranno applicate a livello nazionale, aldilà del sistema delle fasce. Il tempo stringe e decisioni definitive sono attese tra oggi e domani.

Dopo l’odierna parentesi arancione, domani e alla Befana l’Italia tornerà a colorarsi di rosso. Dal 7 gennaio bisognerà decidere la nuova strada da intraprendere, fermo restando che il ritorno al sistema delle fasce di rischio è scontato, dopo aver dato risultati considerati soddisfacenti nel mese di dicembre. Con la nuova probabile ordinanza-ponte, il governo si appresta a varare anche parametri più rigidi per il passaggio dalla zona gialla a quella arancione o rossa. L’idea è quella di andare ad intervenire su due criteri in particolare: l’incidenza dei positivi ogni centomila abitanti e l’asticella dell’Rt. In pratica, bisognerà decidere con che valori scatteranno le zone arancioni e rosse. Al momento, un indice Rt di 1.25 fa scattare quasi automaticamente la zona arancione, ma la soglia potrebbe essere abbassata per permettere un intervento ancora più tempestivo per arginare possibili nuove intense ondate epidemiche nei singoli territori. Secondo l’ultimo monitoraggio la Basilicata ha fatto segnare un Rt di 1.09, tra i più alti in Italia, e qualora il Cts dovesse dare il via libera ai nuovi “paletti” (con Rt 1 si passa in zona arancione e a 1.25 si finisce in zona rossa) rischia una nuova stretta. Le Regioni che rischiano subito una nuova stretta sono al momento tre: Calabria, Liguria e Veneto. Ma sono sul filo anche Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Il resto dell’Italia dovrebbe invece essere di colore giallo, compreso l’Abruzzo che prima delle festività era arancione. Per quanto riguarda le misure nazionali fino al 15 gennaio, invece, il prossimo weekend (quello del 9 e del 10 gennaio) potrebbe essere caratterizzato da una zona arancione nazionale con la chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo (fatta salva la possibilità di effettuare asporto e consegne a domicilio. Dal 7 al 15 gennaio, inoltre, dovrebbero restare vietati gli spostamenti tra regioni, fatte salve le solite ragioni di necessità.