POTENZA – L’accusa di corruzione è stata derubricata in induzione a dare o promettere utilità, ma la misura cautelare resta in vigore.

Il tribunale del Riesame di Potenza ha confermato gli arresti domiciliari per il sindaco di Palazzo San Gervasio, Michele Mastro e l’obbligo di dimora a Palazzo San Gervasio per la sua compagna, Loredana Chieppa. Rigettati dunque i ricorsi discussi nella giornata di martedì dall’avvocato Teodora Cancellara. Come detto, però, nei confronti del primo cittadino, c’è stata una revisione del quadro accusatorio: l’accusa di corruzione, inizialmente ipotizzata per lo scambio di favori tra il sindaco Mastro e l’imprenditore Riccardo Di Bari, al quale il primo cittadino avrebbe assicurato un appalto da 40mila euro per la messa in sicurezza del Pendio Ponte San Nicola in cambio di lavori gratis presso la sua abitazione, è stata derubricata a induzione indebita a dare o promettere utilità, come già deciso dallo stesso Riesame in relazione alla posizione di Di Bari.
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