POTENZA – Il servizio del Cup, il centro di prenotazione delle visite o delle prestazioni mediche, non funziona più come prima. Trascorre troppo tempo tra la richiesta e la risposta telefonica. I cittadini continuano a lamentarsi, ma nessuno provvede a ripristinare un servizio indispensabile, che prima riscuoteva consenso generale. I motivi della lentezza nelle risposte non si conoscono. Nessuno apre bocca, se non per dire che l’appalto è in scadenza e manca la giusta motivazione da parte dell’impresa appaltante. Torna così prepotentemente alla ribalta il delicato problema dell’affidamento del sevizio per “proroghe tecniche”. La storia l’abbiamo già illustrata ai lettori della Nuova la scorsa estate. E’ bene riproporla, perché da allora ad oggi nulla è cambiato, malgrado ci si trovi alla vigilia della scadenza della lunga catena di proroghe e gli oltre cento lavoratori si troveranno nuovamente a combattere per salvare il proprio posto di lavoro e per garantire ai cittadini un servizio diventato ormai vitale: ”Un diamante è per sempre”, proprio come gli appalti della Regione Basilicata. Due società materane, la Datacontact e la Lucana Sistemi continuano ad usufruire di ”proroghe tecniche”, nonostante la magistratura amministrativa abbia sentenziato ”l’annullamento dell’intera procedura di gara per l’esistenza di vizi afferenti alla partecipazione di entrambi gli offerenti”. Come dire: non potevate neppure partecipare alla gara, ma la Regione è generosa e vi continua a prorogare il contratto del 2010.
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