Deposito unico, la Basilicata ripiomba nell’incubo nucleare

MATERA – Matera, Irsina, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Bernalda, Acerenza, Oppido Lucano e Genzano di Lucania. Sono questi gli otto comuni lucani (5 della provincia di Matera e tre di quella di Potenza) che ricadono nelle aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito Unico di Scorie Nucleari. Dopo cinque anni di attesa è stata finalmente pubblicata dalla Sogin l’ormai famosa Cnapi con l’indicazione di tutte le aree del Paese che hanno i requisiti per ospitare il cimitero nucleare.

La nostra regione rischia quindi di ripiombare nell’incubo del 2003, quando soltanto una massiccia mobilitazione popolare evitò la nascita di un deposito di scorie a Scanzano Jonico. Le aree idonee sono state divise per colori: quelle verdi sono le più indicate ad ospitare il Deposito Unico e per quanto riguarda la Basilicata rientra in questa fascia esclusivamente la zona tra le province di Matera e Bari indicata nella Cnapi. I restanti comuni lucani, sia quelli del Metapontino che della Collina Materana e della provincia di Potenza sono quelli a minor rischio, dal momento che rientrano nella fascia gialla, quella ritenuta meno favorevole per la collocazione del cimitero nucleare.