POTENZA- Sono 33mila i lucani che vivono in 14mila edifici a rischio frane, situati cioè in aree a pericolosità elevata e molto elevata. In termini percentuali, il 7,5% degli stabili e il 5,8% degli abitanti. In Italia, se si fa eccezione per il caso limite della Valle d’Aosta (19,6%), e per il contesto ligure (10,4%), per quello campano (8,6%) e quello abruzzese (8,2%), siamo una delle regioni più esposte al fenomeno franoso. Convive in condizioni leggermente più difficili rispetto alle nostre soltanto il 12% dei valdostani, il 6,5% dei molisani, il 5,8% dei liguri e degli abruzzesi. E’ l’Ispra ad aggiornare la mappa nazionale del rischio nella seconda edizione del Rapporto “Dissesto idrogeologico in Italia”, presentato ieri mattina in conferenza stampa alla Camera dei Deputati. Minore, invece, da noi la minaccia associata al rischio alluvioni. Gli edifici collocati in zone “a pericolosità media”, in questo caso, sono appena 1.730 (0,9%). La popolazione che risiede in queste aree non supera le 3.771 unità (0,7%). Si aggiorna così lo scenario del dissesto idrogeologico lucano.
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