MELFI- Si terrà oggi pomeriggio alle 15 l’atteso vertice in Regione a Potenza dedicato al futuro dello stabilimento Stellantis di Melfi. E’ stato il presidente Vito Bardi a convocare il tavolo dopo la maxi mobilitazione del 18 settembre scorso, che ha visto i lavoratori del sito automobilistico lucano e quelli delle aziende dell’indotto protestare nell’area industriale San Nicola.

Uno sciopero scaturito dalla mancata intesa con l’azienda, che nel confronto con i sindacati non è stata in grado di dare risposte sul cronoprogramma delle nuove produzioni. Cinque i modelli di nuova generazione da realizzare nell’industria melfitana, sulla cui produzione la multinazionale non ha dato garanzie. Molto dipende dalla trattativa in atto con il governo nazionale, alla quale sono chiamate a partecipare anche le Regioni in cui insistono gli stabilimenti Stellantis. In risposta alla richiesta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di aumentare i livelli di produzione il gruppo italo francese chiede un piano di incentivi. Mentre le parti sociali, allo stesso modo, intenzionate a blindare occupazione e produzione a Melfi, chiederanno al presidente della Regione Bardi di esigere al tavolo ministeriale un accordo di programma per l’industria lucana e per l’indotto.

“Si tratta di un incontro decisivo – dichiarano alla vigilia il segretario della Uilm, Marco Lomio e Vincenzo Tortorelli, alla guida della Uil Basilicata – affinché si definisca, in modo chiaro, un impegno preciso. Si tratta di incalzare il Governo centrale – scandisce il segretario Lomio – con l’obiettivo di porre le basi per un Patto per Melfi sull’auto che debba essere in grado di tutelare il lavoro e i lavoratori”. Risposte concrete al tavolo di oggi in Regione sono attese anche dalla Fismic che rimarca la necessità della stipula di un documento condiviso. “Il Patto per Melfi – dichiara il segretario Pasquale Capocasale – rappresenta la garanzia del presente e del futuro occupazionale delle maestranze che passa anche dalla produzione delle cinque vetture elettriche nello stabilimento Stellantis, e di nuovi appalti per l’indotto e per la logistica”. Intanto il rinvio dell’entrata in vigore della normativa Euro 7 consente di governare la tansizione all’elettrico senza affanni evitando l’interruzione della produzione delle auto a motore endotermico con conseguenze negative sull’attività industriale delle aziende dell’indotto e sul mantenimento dei livelli occupzionali. Tre le vetture ancora in produzione nello stabilimento di Melfi.