POTENZA – Due conferme su due. Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, i potentini del governo Conte restano in sella anche nel nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi.

Per il ministro della Salute un secondo mandato nel segno della continuità della lotta alla pandemia che da un anno a questa parte vede impegnato l’esponente di Leu a fare anche da ago della bilancia fra l’esigenza di combattere l’emergenza coronavirus e il rischio del baratro economico. In politica sin da giovanissimo, Speranza, al secondo incarico di governo, nel 2017 era fuoriuscito dal Pd per fondare Articolo Uno- Mdp. Rieletto alla Camera nel 2018 è stato designato ministro della Salute dal Presidente del Consiglio Conte in rappresentanza del gruppo di Liberi e Uguali. Il primo provvedimento per il quale si è battuto è stata l’abolizione del Superticket. Ma da ministro è stata senz’altro l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19, che fino ad oggi ha causato in Italia oltre 92mila morti il vero banco di prova. Appena riconfermato nel nuovo esecutivo Draghi, ha citato su Fb l’articolo 32 della Costituzione. Conferma al Viminale anche per Luciana Lamorgese. Da prefetto di lungo corso risponde al profilo “tecnico” pur essendo stata ministro nell’esecutivo politico giallo-rosso. Conosce i meccanismi ed è garanzia di continuità gode oltre tutto di grande fiducia da parte del Colle. Critiche rispetto alla conferma di Lamorgese e Speranza sono giunta dal leader della Lega Salvini. O cambiano marcia e cambiano sprint o avranno bisogno di aiuto e sostegno, mettiamola così”. Tutto aperto – invece – il discorso sui sottosegretari. Difficili le conferme per la Liuzzi e per Margiotta, si fanno i nomi di Moles, Pepe e Lomuti.