POTENZA- Cifarelli la chiama narrazione “sfascista”. E ha ragione. Dovrebbe però aggiungere anche “interessata”. Perché quello che sta avvenendo in queste settimane di fango contro chiunque voglia sostenere la candidatura di Angelo Chiorazzo alla presidenza della Regione rientra in una strategia ben precisa di conservazione del potere. E non importa che si sieda in maggioranza o minoranza. L’importante è esserci. E infatti i registi sono noti. Come nel caso del racconto della direzione del Pd di sabato sera.
L’ordine di scuderia arrivato è stato uno solo: “Fate apparire che sia successo il finimondo. Chissà la annullano quella votazione. O chissà, meglio ancora, che ci commissariano”. Il livello è questo insomma. E qualcuno che si presta, c’è sempre. Solite miserie e ambizioni umane destinate a essere tradite come sempre.
Ma, come ha voluto rimarcare ieri in un post su facebook il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli, «chiunque abbia un minimo di passione politica ha partecipato ad incontri che talvolta hanno segnato momenti sopra le righe».
E tra l’altro basterebbe tornare indietro alle direzioni infuocate di qualche anno fa, dove ci si mandava platealmente a quel paese (ma con altre parole) per ricordare scontri di fronte ai quali quello di sabato verrebbe derubricato a un cordiale scambio di saluti. E infatti per Cifarelli «il racconto sfascista (che anche una certa stampa vuole proporre) non rappresenta la discussione che la Direzione regionale del partito ha tenuto sabato scorso con un confronto di alto profilo».
Per questo il capogruppo Pd rivendica «con orgoglio l’appartenenza al Partito democratico, che non può essere rappresentata secondo quanto qualcuno vuole fare attraverso audio e o video impropri». «Ciò che è evidente, invece, è che il Pd offre una discussione democratica e trasparente, e coloro che mettono in giro audio a video – conclude – non vogliono bene al Partito democratico e forse neanche a se stessi». Ma vaglielo a spiegare.
Sta di fatto, però, che il Pd nella direzione di sabato ha, con l’orgoglio della propria autonomia, detto sì a Chiorazzo.
E lo ha fatto nella consapevolezza (vedi l’ennesimo bagno di folla di domenica a Terranova) che è e resta l’unica carta per provare a vincere le elezioni e sconfiggere il centrodestra. Anche in un campo che avrà perso qualche pezzo, forse. Poco importa. Perché se solo fino a qualche mese fa c’era chi stava organizzando la sconfitta, oggi la consapevolezza che si possa vincere è forte. Nonostante quanti si stanno contrattando una poltrona finanche con il centrodestra. Illudendosi di non dover fare i conti con il proprio elettorato. E con la propria storia politica.
Leggi anche: