POTENZA – Indice Rt, decessi e terapie intensive. Sono questi i tre indicatori che stanno spingendo sempre di più la Basilicata verso la “zona rossa”. Quella che attende la nostra regione sarà una vera e propria corsa contro il tempo per provare ad evitare la seconda “retrocessione” nel giro di poche settimane. La novità principale, a quel punto, sarebbe rappresentata dalla chiusura dei negozi, dal momento che le scuole (in presenza nelle zone rosse fino alla prima media) in Basilicata sono già chiuse da alcuni giorni. L’indice di trasmissibilità purtroppo nella scorsa settimana si è mantenuto sostanzialmente stabile rispetto alla rilevazione precedente (1.63 contro 1.64).
L’Rt si basa esclusivamente sui casi sintomatici: avere in regione una media di 1.63 vuol dire che in determinate realtà il dato supera abbondantemente quota 2, praticamente il doppio rispetto alla soglia indicata dagli scienziati per poter tenere sotto controllo la catena dei contagi. Più in generale la Basilicata sta mostrando una certa lentezza a raggiungere quel “plateau”, quella stabilizzazione della curva che si intravede già da alcuni giorni in altre regioni italiane. L’aumento dei contagi finisce per gravare soprattutto sugli ospedali, con reparti ormai pieni e una spia che si accende anche per quanto riguarda le terapie intensive: nella giornata di martedì la Basilicata aveva superato la soglia critica del 30% relativa all’occupazione dei posti letto. Percentuale rientrata sotto soglia nella giornata di ieri, ma anche questa purtroppo non è una notizia positiva: a far scendere il numero delle terapie intensive a quota 28, infatti, è stato principalmente l’elevato numero di decessi , altro parametro da tenere in considerazione per la collocazione nelle diverse fasce di rischio. I prossimi giorni saranno decisivi: la scure della “zona rossa” potrebbe abbattersi sulla Basilicata venerdì 27 novembre.