Le opposizioni: “Bardi prenda atto del suo fallimento, stacchi la spina e se ne torni a Napoli”

Il governatore Vito Bardi, le opposizioni: Le opposizioni: "Prenda atto del fallimento e torni a Napoli"

POTENZA – C’è chi come il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Gianni Perrino, che parla di “solito teatrino”. Chi come il capogruppo di Basilicata Oltre, Massimo Zullino, bolla l’ultima seduta consiliare saltata come una “pagliacciata”. Chi, ancora, come il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli, attribuisce il “caos” allo scollamento della maggioranza. Lo slittamento della seduta a causa del doppio “forfait” dei consiglieri Quarto di Fratelli d’Italia e Aliandro della Lega, ha dimostrato come ormai nel centrodestra non si faccia altro che pensare alla prossima campagna elettorale.

Ma le opposizioni, vecchie e nuove, non ci stanno, e chiedono a Bardi di prendere atto del suo fallimento.

La maggioranza Bardi non ha garantito il numero minimo legale in Consiglio Regionale” – sostiene Zullino.

Centrodestra (diviso) già con la testa alle Regionali e senza maggioranza in Consiglio, le opposizioni contro Bardi: “È ormai delegittimato dentro e fuori viale Verrastro, prenda atto del suo fallimento”.
Centrodestra (diviso) già con la testa alle Regionali e senza maggioranza in Consiglio, le opposizioni contro Bardi: “È ormai delegittimato dentro e fuori viale Verrastro, prenda atto del suo fallimento”.

Ancora una volta – aggiunge – si preferisce tutelare i propri interessi individuali e non quelli della collettività senza dare risposte ai lucani. Una consuetudine di questa (non) maggioranza che si ostina ad andare avanti senza avere i numeri necessari. Ma soprattutto senza rispetto verso la comunità di Basilicata”. Perrino e Cifarelli, invece, prendono di mira soprattutto il governatore. “Tutto preso dalle sorti del suo futuro politico, che si trincera pateticamente – attacca l’esponente pentastellato – dietro la propaganda e nelle costose e ingannevoli pubblicità sui circuiti televisivi nazionali. “Bardi – sottolinea il consigliere pentastellato – prenda atto del generale fallimento di questa sua avventura politica e stacchi la spina per mettere fine a questo supplizio prima della sua scadenza naturale”.

Il presidente Bardi – secondo Cifarelli – è ormai un ologramma politico.

Il governatore Vito Bardi, le opposizioni: Le opposizioni: "Prenda atto del fallimento e torni a Napoli"
Il governatore Vito Bardi, le opposizioni: “Prenda atto del fallimento e torni a Napoli”

È talmente impegnato a fare propaganda nel tentativo di convincere i vertici di centrodestra romani ad una sua ricandidatura che non comprende di essere un presidente senza più una maggioranza politica. È evidente a tutti che il presidente Bardi – argomenta il consigliere dem – è ormai delegittimato sia in Consiglio regionale che fuori. Il Consiglio regionale non è in grado di approvare nulla. Solo il senso di responsabilità delle minoranze ha consentito negli ultimi mesi la presenza del numero legale che ha consentito l’approvazione degli ultimi provvedimenti del Consiglio regionale. Disponibilità dei gruppi di minoranza mossa nell’esclusivo senso di responsabilità verso la comunità lucana. Mentre il centrodestra – non più maggioranza politica – vede i propri Consiglieri elevare veti nel tentativo di imporre scelte al Presidente Bardi.

La delegittimazione del presidente Bardi – insiste Cifarelli – appare ancora più grande fuori dal Consiglio regionale. Tenuto conto del moltiplicarsi di manifestazioni pubbliche organizzate dai partiti che lo sostengono per dirgli sostanzialmente di lasciare le chiavi e tornare a Napoli”. Invito, quello di farsi da parte, che gli viene rivolto anche dal collega Perrino. “Questo è l’appello alla responsabilità che ci sentiamo di rivolgere al generale Bardi. Augurando a lui e a suo staff un buon ritorno nella bellissima Napoli”. “Oramai – dice Zullino – il generale ha perso i soldati e dovrebbe alzare bandiera bianca e rassegnare le dimissioni.

A chi sono da attribuire le colpe? La responsabilità è esclusiva del presidente o dei partiti romani?

È chiaro che se le colpe fossero di Bardi, egli dovrebbe prenderne atto e chiedere scusa ai lucani ed evitare loro altre sciagure. Invece se la responsabilità fosse dei partiti romani, allora qualcuno dalla Capitale dovrebbe riflettere a lungo sulla scelta del futuro candidato presidente perché Bardi ha dimostrato di non saper guidare la coalizione. Ha distrutto i partiti, ha messo i consiglieri in contrasto tra di loro, è stato assente su tutti i temi qualificanti per le politiche del centrodestra. Ha umiliato i professionisti lucani, ha denigrato la Regione, ha esautorato il ruolo dei consiglieri e quello degli assessori con la ‘pieni poteri’. Ha distrutto la sanità lucana, ha svenduto il territorio aderendo all’autonomia differenziata senza previa discussione in aula consiliare. I lucani non meritano questa “punizione”. Evitiamo il tracollo definitivo di questa regione“.

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