Lega, caos furbetti: scoperta la Casolati. Salviniani lucani sulle spine

POTENZA – Qualcosa inizia a muoversi. Non in Basilicata, dove per il momento prevale la consegna del silenzio.

La vicenda dei “furbetti” del bonus Inps ha indispettito non poco il leader della Lega, Matteo Salvini. L’ex ministro dell’Interno ha puntato il dito sin dai primi giorni sui parlamentari che hanno beneficiato del contributo statale. Un gesto inopportuno tanto più perché messo in atto da deputati e senatori che percepiscono lauti compensi.

Il “papocchio” – per la verità – si è allargato a macchia d’olio anche a sindaci, amministratori locali, consiglieri ed assessori regionali. Oltre al caso delle due assessore del Comune di Potenza, la leghista Guma e Padula di Idea, ha fatto rumore la vicenda dei fratelli Cicala, Amedeo e Carmine, esponenti di primo piano del partito di Alberto da Giussano. La vicenda del bonus a tutte le partite iva ricadenti nel territorio di Viggiano (hanno fatto domanda circa 370 partite iva e tutte lo hanno ricevuto). Un tema che ha creato non pochi imbarazzi all’interno della Lega lucana con una serie di distinguo che hanno messo a nudo l’ennesima resa dei conti appena iniziata. Nella giornata di mercoledì, i principali esponenti istituzionali del parito hanno sbandierato l’estraneità rispetto alla vicenda bonus. Sui rispettivi profili social dall’assessore Fanelli al capogruppo Coviello fino ai consiglieri regionali Aliandro, Cariello e Sileo tutti hanno reso pubblico il mancato incasso di ogni forma di sostegno.

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