Lucania più povera, mons. Ligorio alla politica: subito cambio di passo

POTENZA- Non è certo la prima volta che i vescovi della Basilicata interpellino la politica sottoponendo le istanze del territorio. E in un momento di grave crisi economica, conseguenza della difficile fase pandemica e dell’attuale conflitto russo ucraino, il vescovo metropolita Salvatore Ligorio è tornato a sollecitare la classe dirigente lucana. Mons Ligorio lo ha fatto in occasione dell’avvio a Potenza del convegno diocesano. Un appuntamento annuale che per questa edizione sarà dedicato alla “Cura della casa comune”, sulla scorta delle sollecitazioni di papa Francesco.

I relatori delle tre giornate che si svolgeranno alla parrocchia S. Cecilia, sono il vescovo e teologo Bruno Forte, l’economista Benedetto Gui e don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio di pastorale sociale della Cei. Gli esiti del convegno saranno la traccia da seguie per il cammino nel nuovo anno pastorale. Si tratta di un altro momento importante per la Chiesa Lucana dopo quello vissuto a livello nazionale a Matera con la visita del santo padre in occasione del congresso eucaristico.

Dunque quale momento migliore per porre l’attenzione sull’attuale contesto regionale, partendo dal crollo della partecipazione democratica alle scorse elezioni politiche. Un segnale che per il vescovo non fa che confermare la rassegnazione e la sfiducia dovuta all’andamento della campagna elettorale <che – afferma mons. Ligorio – ha cancellato il Mezzogiorno dal dibattito politico schiacciandolo sul reddito di cittadinanza, additato come cifra della vocazione passiva dei meridionali. Credo, invece, che questo sia il segno del disagio profondo che la Chiesa tocca con mano negli uffici della Caritas. Sono aumentate povertà e diseguaglianze, non c’è famiglia che non abbia un figlio emigrato e non per scelta, il lavoro manca, e quando lo si trova è precario, mentre la malapianta della “raccomandazione” continua a fiaccare i ragazzi volenterosi e meritevoli. Denatalità e invecchiamento fanno temere per la tenuta dell’istituzione regione. La politica ha preferito parlare d’altro>. Per il vescovo <serve una visione lungimirante per costruire la speranza e disegnare la Basilicata del futuro che, per essere migliore richiede, da subito, un cambio di passo sul piano della politica e soprattutto dell’etica pubblica>.