POTENZA- “Sui fanghi Costa dovrebbe informarsi meglio. Con il decreto legge Genova si inquineranno i suoli agricoli e le falde di tutta Italia per risolvere un problema degli industriali del nord”. Cinguettava così alcuni giorni fa su twitter il senatore pentastellato materano Saverio De Bonis, commentando l’articolo 41 del decreto Genova, su cui aveva annunciato battaglia nelle settimane scorse anche il collega del Pd De Filippo. Tensioni da parte dell’imprenditore 54enne erano state manifestate anche dopo il via libera alla Tap. Martedì, altri segnali discordanti rispetto alla linea grillina, questa volta sul condono a Ischia. ”Cosa succede alle istanze di condono se non vi è risposta entro sei mesi? Con l’emendamento si precisa che le domande di condono si intenderanno definitivamente rifiutate. Diversamente, il dl Ischia, con il possibile ricorso al silenzio assenso, rischia di fatto di trasformarsi nel più gigantesco condono della storia repubblicana, peraltro un condono ad insulam”. Parole a firma dei parlamentari 5 stelle Lello Ciampolillo e Saverio De Bonis, che hanno altresì aggiunto: ”Con la precisazione del silenzio rifiuto, perché non estendere tale procedura a tutti i Comuni italiani? Decorsi i sei mesi di legge si avrebbe finalmente una mappa definitiva degli immobili abusivi in tutta Italia, potendosi così programmare seriamente il piano straordinario di demolizioni di cui ha parlato in questi giorni il Ministro Costa”. Poi in serata, il clamoroso colpo di scena. Per la prima volta il Governo è andato sotto, battuto in commissione al Senato sul condono a Ischia.
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di Michelangelo Russo