POTENZA – È fiducioso Donato Macchia, fiducioso e certo di chiarire la sua assoluta estraneità rispetto ai fatti contestati nell’ambito del filone d’inchiesta relativo al bando Ismea.
“Con stupore e rammarico ho appreso di essere indagato nell’ambito di un filone d’inchiesta condotta dalla procura di Potenza e di cui si è avuta notizia il 1 luglio 2022, riguardante l’assegnazione di un lotto fondiario in una procedura bandita da Ismea. Sono certo di chiarire la mia posizione davanti al Tribunale di Roma, a cui saranno trasmessi gli atti, in quanto ritenuto dal gip di Potenza territorialmente competente e presso cui chiarirò la mia assoluta estraneità rispetto ai fatti contestati. Preciso, peraltro, di non aver mai ricevuto alcuna notifica né informazione di garanzia rispetto alle indagini in corso ribadendo in ogni caso piena fiducia nell’operato della magistratura. Spiace rilevare, infine, come diversi Organi di Stampa abbiano indebitamente associato il mio nome e la mia persona a soggetti ritenuti appartenenti a sodalizi criminali, circostanza questa peraltro immediatamente smentita dal Gip del Tribunale di Potenza ed in ordine alla quale mi riservo di valutare ogni opportuna azione a tutela della mia immagine ed interessi”.
La dichiarazione di Donato Macchia appena appreso di essere indagato nell’ambito del filone d’inchiesta relativo al bando Ismea.
Assoluta estraneità ai fatti, con queste parole Donato Macchia, editore de La Nuova del Sud e de La Nuova Tv nonché patron del Potenza Calcio ha commentato la notizia relativa all’iscrizione del suo nome nel registro degli indagati nell’ambito di un filone dell’inchiesta che nella giornata di venerdì ha portato all’esecuzione di diverse misure cautelari nella zona del Vulture-Melfese. L’unico capo di imputazione contestato all’imprenditore riguarda l’ipotesi di turbata libertà degli incanti in riferimento all’aggiudicazione di un lotto fondiario nell’area agricola di San Nicola di Melfi e a una gara bandita da Ismea, con la procedura relativa alla presentazione delle offerte che si era chiusa nell’estate del 2020. Capo di imputazione che il gip del tribunale di Potenza, Teresa Reggio, ha trasmesso per competenza a Roma, non ravvisando alcuna urgenza nell’eventuale applicazione di misure cautelari, come invece richiesto dalla procura del capoluogo lucano.
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