MARSICOVETERE – Alla continua mescolanza tra Sacro e profano ci stiamo ormai abituando da tempo, bombardati come siamo dai contenuti che diventano rapidamente virali attraverso i social, ma anche da alcuni programmi televisivi che rientrano a pieno titolo in un settore preciso denominato ormai ”trash”, ovvero spazzatura, che fa della leggerezza con cui vengono trattati alcuni temi in un suo marchio di fabbrica. Quello che è accaduto a Barricelle, però, una frazione di Marsicovetere, è quantomeno singolare e sicuramente destinato a far discutere, soprattutto tra i fedeli. Nei giorni scorsi si è tenuta la tradizionale festa di San Giuseppe Lavoratore, con annessa processione e la celebrazione della Santa Messa. Festeggiamenti religiosi e civili, culminati con una serata di musica in piazza. A sponsorizzare l’evento, però, anche un sexy shop del non lontano Vallo di Diano, come risulta evidente dal manifesto stampato per pubblicizzare la festa in onore di San Giuseppe. Si tratta di un’attività commerciale come tante altre, è bene precisarlo, ed è altresì apprezzabile il contributo per una festa popolare e religiosa, ma non sono mancate le polemiche per l’associazione poco felice di due mondi che non hanno certo molto in comune.