Matera 2019, la bocciatura del prof. Lerra: “Nei dossier nessuna traccia di processualità storica”

MATERA – Professor Lerra, ormai ci siamo: fra due giorni, con una spettacolare inaugurazione istituzionale, la Città di Matera e la Basilicata saranno all’attenzione europea ed oltre, quale baricentro culturale, per usare una sua ormai consolidata e diffusa espressione, lungo tutto il 2019, un anno che sarà ricordato come “storico” per chi nel futuro si occuperà di Matera e della Basilicata. “Ad uno sguardo al programma di iniziative attuativo dell’ormai famoso “dossier” non ci risulta la presenza di eventi in qualche modo riconducibili alla Deputazione Lucana di Storia Patria, che da sempre ha svolto e svolge in Basilicata attività scientifico-culturali e pubblicistiche di tutto rilievo, che stanno dando un notevole contributo alla ridelineazione della realtà storica regionale, dall’antichità all’età contemporanea. In verità questa domanda andrebbe rivolta ai “responsali istituzionali del programma” al quale lei fa riferimento. Per quanto ci riguarda, a partire dalla fase propositiva della candidatura della Città di Matera a capitale europea della cultura per il 2019, nell’ambito dei nostri programmi annuali e pluriennali di attività scientifiche e culturali abbiamo svolto una serie di mirati percorsi ed iniziative, anche pubblicistiche, pienamente consapevoli della portata e dell’incidenza che la tipologia e la qualità di configurazione del baricentro culturale europeo comunque avrà nel presente e per il futuro. Peraltro, penso sia proprio il caso qui di ricordarlo, nell’Editoriale del n. 30 della Rivista scientifica d’Istituto (ottobre 2014), in coincidenza con la “designazione” di Matera a capitale europea della cultura, già evidenziammo, insieme con il significativo ricordo dell’intenso ed alto operato per Matera del compianto mio predecessore Raffaele Giura Longo in direzione “di un rigoroso approccio culturale e di adeguate forme di fruibilità degli elementi identitari cittadini e regionali”, precisi punti di programma, come Deputazione, quale nostro attivo e mirato impegno scientifico-culturale, in una visione sempre alta e lungimirante di concorso all’esercizio della funzione di baricentro culturale europeo”.

 

L’intervista integrale sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”