POTENZA – Otto condanne per complessivi 45 anni di reclusione. Si è chiuso così il processo con rito abbreviato a carico di alcuni degli imputati nell’ambito dell’operazione “Paride” che nell’estate del 2020 portò complessivamente a 29 misure cautelari all’esito di un’inchiesta su un’intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti in gran parte del Metapontino. A tre degli imputati è stato contestato di aver fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti: Vincenzo Porcelli (condannato a 14 anni di reclusione), Kostantin e Johxhens Beshiri (condannati entrambi a 8 anni di reclusione).
Pene più leggere, invece, per gli altri imputati, accusati di reati minori legati sempre allo spaccio di sostanze stupefacenti. Per Fluturim Karaj, assolto dal reato associativo, il gup ha deciso per una pena di 5 anni. Due anni e sette mesi, invece, sono stati inflitti a Davide Daniele, Gabriele Lazzaro, Vincenzo Celico ed Eustachio Cristallo. L’operazione, coordinata dalla Dda di Potenza, era partita da Bernalda, dove la polizia aveva rinvenuto oltre un chilo di “cocaina”, 2,7 kg circa di “hashish”, ma anche 125 grammi di “marijuana”, due fucili da caccia e cinque pistole revolver e semiautomatiche. Il presunto sodalizio capeggiato, secondo l’accusa, da Vincenzo Porcelli, aveva esteso il proprio giro di affari anche in altri nove comuni della costa e della collina materana. Da Policoro a Scanzano Jonico, da Pisticci a Montalbano Jonico. E ancora, da Montescaglioso a Miglionico, da Calciano a Salandra e Valsinni. Peraltro a Bernalda – secondo la ricostruzione fornita dalla Dda – si rifornivano anche esponenti della criminalità di altri territori per approvvigionarsi di sostanze stupefacenti.