Migranti, il docufilm Sottopelle e quella “rinascita reciproca”

POTENZA – Di storie da raccontare ce ne sarebbero tantissime. Anche qui in Basilicata. Chi fugge dal proprio Paese d’origine in cerca di un futuro migliore porta con sé un bagaglio di tormenti e di inquietudini. E’ il caso, per esempio di Demba, che con un italiano invidiabile, ha deciso di offrire la sua testimonianza a Mariolina Notargiacomo nell’ultima puntata di Caffè di Traverso. Il 19enne originario del Mali è soltanto uno dei protagonisti del docufilm “Sottopelle”, realizzato dal potentino Giuseppe Russo e presentato in anteprima nazionale al Due Torri di Potenza. Particolare è anche la sua storia, recatosi nella sede dell’Unicef di Potenza per svolgere il servizio civile, ne è uscito con un lavoro di documentazione molto interessante sul tema dell’immigrazione, interamente incentrato sull’accoglienza dei minori non accompagnati. Con l’aiuto del presidente del comitato provinciale Unicef Mario Coviello, il suo Sottopelle ora potrebbe a stretto giro finire nelle scuole. “Dovevamo sviluppare un progetto che mirasse all’inclusione sociale dei migranti presenti in Basilicata e dei minori non accompagnati, in particolare. Abbiamo lavorato presso i centri di Tito e Rionero. Non credo di essere un regista – afferma Russo -, ho avuto un approccio molto aperto con i ragazzi. Ho cenato e pranzato con loro. E mi sono semplicemente posto dietro la telecamera per farli parlare”.

 

Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”

di Michelangelo Russo