Nomine Regione, intervista a Cupparo: “Non siamo “pittelliani” come dice qualcuno”

POTENZA- In due mesi e mezzo il Dipartimento alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, con la guida dell’assessore Francesco Cupparo, è diventato una sorta di “trincea” per reggere il disagio sociale. Una dozzina di incontri su vertenze storiche – dalla Ferrosud di Matera alla ex Firema di Tito, alla Giuzio Ambiente – alcuni provvedimenti che danno respiro ad una consistente platea di lavoratori, quali le proroghe per Reddito minimo inserimento e tirocini inclusione sociale, la pubblicazione delle Graduatorie dell’ Avviso Pubblico. “La filiera produttiva turistica, culturale e creativa per la fruizione dei beni del patrimonio culturale e naturale della Regione basilicata”, sono una parte del lavoro svolto. Anche se è presto per fare un bilancio incontriamo l’Assessore Cupparo per raccogliere alcune sue impressioni e valutazioni.
Assessore si aspettava un Dipartimento così difficile?
Per chi conosce la regione, i territori, le comunità locali avere a che fare con lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, che sono giustamente preoccupati del futuro, non è una novità. E’ perciò evidente che i nostri sforzi si siano prioritariamente orientati a dare risposte all’emergenza occupazionale come a dare attuazione a provvedimenti ereditati dalla precedente giunta e inspiegabilmente bloccati. Non a caso i miei primi giorni in Dipartimento li ho trascorsi girando per gli uffici, conoscendo il personale, ascoltando il loro punto di vista, perché ritengo sia essenziale motivare i circa 200 dipendenti in servizio in 15 uffici che hanno ruoli e competenze specifici.

 

L’intervista integrale sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”

di Arturo Giglio