POTENZA – Il giallo, col passare delle ore, si infittisce. E lo sguardo attento degli investigatori si allarga a macchia d’olio, senza tralasciare alcuna ipotesi. Non si sta lasciando nulla al caso nelle indagini sull’omicidio del dottor Lorenzo Pucillo, il medico sociale del Picerno Calcio ucciso lo scorso 21 marzo nei terreni di sua proprietà, alla periferia di Pescopagano, a colpi di fucile. Il corpo del medico era stato ritrovato soltanto ventiquattro ore dopo: a lanciare l’allarme un agricoltore che si trovava a passare nei terreni di contrada Cucumiello, dove il dottor Pucillo da alcuni anni aveva avviato un allevamento di podoliche nella sua masseria “Miele”. La novità delle ultime ore è che alle due piste inizialmente maggiormente seguite in relazione al movente del delitto, ovvero quella dei dissidi di natura personale legati a questioni di vicinato o di pascolo oppure maturati in un contesto familiare, se ne affianca una terza. Gli inquirenti (le indagini coordinate dal pm Giuseppe Borriello sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Melfi e del Nucleo Investigativo di Potenza) starebbero, infatti, seguendo anche la pista “passionale”.
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