Il 67enne è accusato di aver ucciso il nipote, Michele Petrino, a colpi di fucile
POTENZA- Slitta a domani l’interrogatorio davanti al Gip di convalida del fermo di Vincenzo Petrino, il 67enne di Rapolla accusato di aver ucciso il nipote, Michele Petrino, al culmine di una lite. L’uomo, assistito dall’avvocato Carmine Ramunno, è stato ascoltato sabato sera dal pm Antonella Mariniello nella caserma dei carabinieri della compagnia di Melfi. In stato confusionale, avrebbe riferito con poche parole del clima teso per la gestione di un terreno agricolo e di aver ricevuto minacce dal nipote, già in precedenza denunciato.
L’uomo, che si trova nel carcere di Potenza, si sarebbe poi avvalso della facoltà di non rispondere. L’autopsia sul corpo del 40enne, raggiunto da due colpi di fucile, si è svolta ieri mattina. Intanto proseguono le indagini su quanto accaduto nella tarda mattinata di sabato nella contrada Cerro Cirigliano nel territorio del comune di Rapolla. Intorno alle 12, Michele pare fosse arrivato in auto a casa, abitazione che si trova a pochi metri da quella dello zio. I due avrebbero cominciato a discutere fino a quando Vincenzo ha imbracciato il fucile, detenuto legalmente, sparando contro il nipote che è morto sul colpo. Sul posto è giunta l’eliambulanza del 118. I sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 40enne.