Otto milioni di mascherine sequestrate e marchi contraffatti, i reati legati al Covid nel report della Corte d’Appello

POTENZA – Ingenti quantitativi di dispositivi di sicurezza sequestrati, ma anche falsi marchi Ce sulle mascherine e false FFp2 non certificate. “Il dilagare del Covid 19 è stato causa di illecite speculazioni, frodi in commercio e contraffazioni di generi di primaria importanza che scarseggiavano sul mercato come i prodotti disinfettanti o i dispositivi di protezione individuale, per conseguire ingentissimi guadagni illeciti”. E’ quanto ha sottolineato la presidente della Corte d’Appello di Potenza, Rosa Patrizia Sinisi, in occasione della inaugurazione dell’Anno Giudiziario a Potenza. Momento in cui è stato fatto il punto sull’amministrazione della giustizia e sulla casistica dei reati registrati nel 2020. E il Covid ha aperto un fronte di reati collegati alla gestione dell’emergenza.

I SEQUESTRI Proprio su questo versante – si legge nella relazione della Corte d’Appello – la Procura della Repubblica di Potenza, a conclusione di una complessa attività d’indagine, ha sequestrato circa otto milioni di mascherine chirurgiche, schermi facciali, guanti e tute monouso, termoscanner e altri dispositivi di sicurezza contraddistinti da certificati CE contraffatti, o comunque con certificazioni a vario titolo illecite, irregolari o inidonee, tutti pervenuti dall’estero e rinvenuti all’interno dei locali di deposito di una società lucana che opera a livello nazionale ed internazionale, che ne aveva curato l’importazione ed il trasporto. In parte erano già in fase di carico su furgoni di corrieri pronti per essere distribuiti a farmacie e parafarmacie anche fuori dai confini regionali, mentre per altri erano in corso operazioni di stoccaggio, etichettatura e confezionamento.

IL FALSO MARCHIO CE Attività di contraffazione sono state eseguite presso un centro stampa ove venivano realizzati falsi bollini CE su etichette adesive, che venivano apposte a dispositivi per bambini. Altre contraffazioni del marchio, con anomalo distanziamento dei caratteri CE, sono state eseguite su termoscanner, imprimendo ingannevolmente le inziali del marchio China Express, così suggerendo al consumatore l’idea che in realtà si tratti di prodotti con marchio CE, di garanzia della capacità protettiva.

FFP2, L’INDICAZIONE INGANNEVOLE Sono state sequestrate anche mascherine che recavano ingannevolmente l’indicazione FFP2, così da farle apparire impropriamente come dispositivi medicali di particolare pregio ed efficacia, mentre si trattava di dispositivi non certificati, che non garantivano una effettiva protezione dal coronavirus.

Il sequestro per frode in commercio eseguito a Potenza, oltre che sventare un’operazione speculativa, ha consentito di sottrarre alla distribuzione e al consum un ingente quantitativo di prodotti in grado di mettere gravemente a rischio la salute pubblica.