POTENZA- L’incontro è fissato per oggi alle 14 nella sede nazionale del Pd a Roma. Ordine del giorno: le elezioni regionali in Basilicata. La convocazione nei confronti dei parlamentari lucani dem, dei consiglieri regionali e del segretario Polese è arrivata direttamente dal presidente del partito Matteo Orfini. Ma intanto, in Basilicata, il giorno dopo l’assemblea del Pd a Tito, lo scontro si fa social in assenza di sintesi su candidato e modalità di scelta del candidato presidente. C’è la storia del documento per alcuni preparato da tempo e quindi studiato a tavolino, per altri scritto in fretta e furia per essere approvato e garantire all’assemblea una linea. C’è la vicenda delle primarie, argomento al centro del documento stesso ma soprattutto oggetto di scontro tra le due fazioni interne, quella dei favorevoli e quella dei contrari. Favorevoli e contrari non solo al mezzo da utilizzare per la scelta del candidato alla presidenza nell’ottica di aprire il Pd ad un’ampia coalizione. Soprattutto favorevoli e contrari al Pittella bis. Il nodo che continua a congelare il partito lucano in attesa del giudizio del Riesame e all’indomani del pronunciamento della Cassazione. Un tema sul quale si è preferito il confrontoscontro sui social piuttosto che nell’assemblea di domenica al Santa Loja, forse perché in ultima fila seduto ad ascoltare senza prendere parola c’era proprio il presidente Pittella. Che ha deciso di non intervenire e di non sedere al tavolo della presidenza o in prima fila ma all’ultimo posto nella platea. Ma che comunque con la sua partecipazione- una sorpresa per molti- ha voluto marcare la sua presenza. In molti lo hanno applaudito, si sono alzati per abbracciarlo. Avrebbe avuto il sapore amaro di un «bacio di Giuda», come peraltro al bar dell’hotel bisbigliava qualcuno- la messa in discussione del suo peso politico.
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di Mara Risola