Pd, Polese si dimette e chiede il congresso. Ma è già scontro su traghettatore e commissariamento

POTENZA – “Mi sono liberato”. Con questa frase detta tra pochi intimi all’ingresso della sede del Pd potentino prima della conferenza stampa, Mario Polese lasciava presagire quanto avrebbe annunciato di lì a poco. Dopo l’analisi degli ultimi appuntamenti elettorali la notizia che più di qualcuno si aspettava già all’indomani delle Regionali. “Mi dimetto da segretario del Pd con numeri bulgari, anche contro la volontà della maggioranza del partito che fino a poche ore fa ha provato a farmi desistere. Non è per la sconfitta alle Regionali o alle Comunali ma serve un’analisi non più rinviabile che ho già chiesto al presidente Giuzio”. Allora perché attendere la fine dei ballottaggi? “Stavo maturando la decisione già prima delle Regionali ma la segreteria nazionale mi ha chiesto di aspettare questa tornata elettorale”.
CONGRESSO SUBITO
Il dimissionario Polese, che era in sella da un anno e mezzo circa (dicembre 2017), chiede di riunirsi in assemblea già a fine giugno e di aprire “una stagione congressuale straordinaria con il congresso a settembre e una fase di tesseramento guidata in maniera collegiale. Poi chi si candida e vince al congresso, guiderà il Pd anche con il mio sostegno”.

 

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di Alessandro Panuccio