Petrolgate, l’ex sindaco di Pisticci in aula sui miasmi provenienti da Tecnoparco: “Insopportabili”

POTENZA – Come testimone di parte civile ha ripercorso davanti ai giudici il periodo compreso tra il 2013 e il 2014 caratterizzato dai miasmi provenienti dall’impianto Tecnoparco che tenevano in costante apprensione gli abitanti di Pisticci Scalo, così come i provvedimenti adottati per provare a ridurre l’arrivo delle autobotti dal Cova di Viggiano per lo smaltimento dei reflui petroliferi. Il processo Petrolgate che vede imputate 46 persone e dieci società, tra cui l’Eni e la stessa Tecnoparco, è ripreso ieri mattina con la testimonianza dell’ex sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, che ha evidenziato come già a partire dal 2012 aveva ricevuto diverse segnalazioni dagli abitanti di Pisticci Scalo per gli odori nauseabondi provenienti da Tecnoparco che costringevano la popolazione a restare in casa con porte e finestre chiuse anche in piena estate. “All’epoca avevo chiesto almeno la copertura delle vasche”, ha detto in aula l’ex primo cittadino, intervento che oggi è stato portato a termine. ”Segnalai la problematica ad Arpab e Regione e una sera i cittadini arrivarono a bloccare l’arrivo dei camion da Viggiano con una manifestazione di protesta davanti ai cancelli di Tecnoparco perchè l’area era diventata davvero irrespirabile”.

 

Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”

di Fabrizio Di Vito