Petrolgate, si va avanti con un unico processo: no alla separazione dei filoni

POTENZA – ”Inammissibile perchè tardiva”. Con questa formula il collegio del tribunale di Potenza, presieduto dal giudice Rosario Baglioni, ieri mattina ha respinto la richiesta avanzata nella scorsa udienza dal pubblico ministero Laura Triassi di separare i due filoni d’inchiesta per scongiurare la prescrizione di alcuni reati. Si va dunque avanti con un unico processo, ma il calendario delle udienze si infittisce e da qui a giugno giudici, pm e avvocati affronteranno un vero e proprio tour de force con ben diciotto udienze già fissate tra il mese di febbraio e quello di giugno. Entro la prossima estate, quindi, il dibattimento di primo grado giungerà con molta probabilità alle battute conclusive e non è affatto da escludere che la sentenza arrivi entro la fine dell’anno. Il processo vede imputate 47 persone e dieci società, tra cui l’Eni. Il primo filone riguarda il presunto traffico illecito di rifiuti dal Cova di Viggiano a diversi impianti di smaltimento riguardante la gestione dei reflui e l’uso di codici di smaltimento errati che, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbero garantito alla compagnia petrolifera risparmi per decine di milioni di euro all’anno.

 

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di Fabrizio Di Vito