POTENZA- «Corto circuito a 5 stelle». E’ quello che il Coordinamento nazionale NoTriv mette in risalto in riferimento alle dichiarazioni pronunciate da quattro parlamentari lucani M5s, Luciano Cillis, Agnese Gallicchio, Arnaldo Lomuti e Gianluca Rospi, a pochi giorni dalle dichirazioni di Descalzi sul ruolo e i progetti dell’Eni in Basilicata. «Il Centro Oli di Viggiano, con gli annessi pozzi estrattivi, di reiniezione e i 550 km di oleodotti – hanno scritto i pentastellati in una nota congiunta -, dovrebbe andar via dall’area della Val d’Agri». «Ci vuole ben altro – hanno aggiunto – che la recente proposta della “Valle dell’Energia”, con 80 milioni di investimenti nei prossimi 4 anni, addirittura per produrre, secondo l’Eni, “sostenibilità, diversificazione ed economia circolare”. Termini che abbinati all’economia fossile sono un ossimoro blasfemo». «Meglio farebbe l’Eni – hanno concluso – a proporre un serio crono-programma di dismissione del Cova e dei pozzi estrattivi, non più lungo dei 4 anni per la fine della legislatura attuale. Visto che è anche in scadenza, nel 2020, il titolo per la Concessione Val d’Agri».
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