Piro si dimette, Di Lascio sospesa e Bardi resta in sella. Le reazioni politiche al terremoto giudiziario

POTENZA- Dopo il terremoto giudiziario che ha scosso le fondamenta del centrodestra in Regione non sono tardate ad arrivare reazioni e commenti dal mondo politico.

Contestualmente alle dimissioni di Francesco Piro dalla carica di consigliere regionale e alla sospensione dalla carica di sindaco di Lagonegro, adottata dal prefetto di Potenza Campanaro in virtù della legge Severino, per la prima cittadina Maria Di Lascio, il governatore Bardi in un video sui social ha precisato la volontà di andare avanti nel governo della Regione.

Nel mentre arrivano le richieste di chiarimento dal Movimento 5 stelle e dal Pd: “È difficile comprendere come l’esecutivo possa proseguire”, scrivono Perrino, Leggieri e Carlucci a cui hanno fatto seguito le stesse richieste da partedel capogruppo dem in Consiglio Roberto Cifarelli. “In attesa di comprendere meglio i contorni dell’intera vicenda- evidenzia il consigliere- risulta difficile per Bardi mettere la testa sotto la sabbia perché l’agibilità stessa di questa legislatura risulta fortemente compromessa”

Braia e Polese di Italia Viva parlano di una “questione politica che non può essere taciuta. C’è da garantire il perfetto funzionamento del massimo ente regionale”, sollecitano i due renziani.

All’attacco anche i sindacati. “Sulla sanità zone grigie e collusioni, sarebbe auspicabile il commissariamento” sentenzia Cavallo della Cisl mentre Summa della Cgil parla di “epilogo di una maggioranza che ha pensato che governare significa occupare anche violando le norme”.

Il segretario della Uil Vincenzo Tortorelli invece, esprime tutto lo “sconcerto per il quadro che la magistratura delinea. Spetta al sindacato – conclude Tortorelli – rilanciare i principi di legalità e rispetto della legge specie nella gestione di un settore come la sanità”.