Play-Off/C, Catania avanti ma il Potenza lo riprende con França e ora ci crede

POTENZA – Un gol di França sotto la Ovest per continuare a sperare. Il Potenza c’è, ci crede e mercoledì al Massimino può tentare l’impresa. Questo Catania non impressiona, ha vivacchiato su un golletto favorito da una dormita generale, ma è nna squadra che si può battere. E quella insaponata di França al 90’ è arrivata proprio al momento giusto per alimentare una speranza. Prima della gara un momento emozionante per tutti i tifosi rossoblu ma soprattutto per il protagonista, il Capitano, Giuseppe Lolaico che domenica ha salutato il calcio giocato anche se già da questa stagione ha fatto il passaggio dalla divisa alla camicia ricoprendo il ruolo di team manager. Un vero tripudio misto a lacrime per uno degli eroi della storica promozione in Serie C1 della stagione 2006/07 con l’assist fornito a Delgado per la rete del pareggio contro il Benevento che è valsa la promozione. In pieno recupero il Potenza trova il gol del pari, dopo averlo inseguito strenuamente per più di novanta minuti, e rimanda il discorso qualificazione alla gara del Massimino. Un risultato bugiardo questo 1-1 che va benissimo a un Catania che capitalizza al massimo l’unica occasione avuta e lascia grande rammarico ai lucani, a causa di un arbitraggio non propriamente all’altezza. In sala stampa il presidente Caiata è un fiume in piena: ”Sono deluso e amareggiato. Per l’intera gara in campo si è visto solo il Potenza, mentre loro hanno trovare la rete su un calcio d’angolo regalato. Ma il problema è che sono uscito dal campo nauseato perché o viene garantito a tutti di poter giocare regolarmente le partite oppure è inutile giocarle. Uscire dal campo sentendo uno stadio intero gridare ”ladri” non è sport. Ho grande rispetto per Catania, per la squadra e per i suoi tifosi e questo non è uno sfogo contro di loro. Però adesso la Lega, la Figc, l’Aia devono garantirci parità di trattamento e nessuno si deve scandalizzare se io chiedo soltanto che le regole vengano rispettate per tutti”.

 

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di Salvatore Colucci

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