POLICORO – Una vicenda con tanti punti oscuri sui quali la Corte d’Assise di Potenza sarà chiamata a far luce: ha preso il via il processo a carico di Luigi Costa un 51enne di origini siciliane, accusato di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’evento morte nell’ambito dell’inchiesta scaturita dalla morte di Tina Giordano, la 54enne di Policoro deceduta il 25 settembre 2019 all’ospedale San Carlo di Potenza per un’emorragia cerebrale. Sul banco degli imputati c’è l’uomo che Tina aveva conosciuto qualche mese prima su “Badoo”, una chat di incontri. Dalle chiacchierate dietro una tastiera, i due erano passati alla frequentazione diretta, con l’uomo che dopo qualche giorno si era presentato a casa della donna, a Policoro. Ma la convivenza tra Tina e Luigi sarebbe stata sin dai primi giorni molto complicata, con frequenti e violenti litigi.
Qualche settimana dopo la situazione continua a peggiorare con quelli che al 118 Tina riferisce essere frequenti svenimenti e malori che le provocavano cadute accidentali ed evidenti ematomi in diverse parti del corpo. Poi, nel settembre del 2019, è proprio Luigi Costa ad allertare i soccorsi dopo aver trovato Tina priva di sensi. La donna viene ricoverata all’ospedale San Carlo di Potenza, ma purtroppo i sanitari non riescono a salvarle la vita. Della vicenda se n’era occupata anche la trasmissione Le Iene che era riuscita a rintracciare Luigi Costa per le strade di Roma. Tornando alle indagini, i rilievi all’interno dell’abitazione della donna, effettuati con la tecnica del Luminol, avevano portato ad accendere i riflettori su un fermaporte cilindrico in metallo sul quale erano presenti tracce di sostanza biologica appartenente a Tina Giordano. Quell’importante reperto, è però finito nell’immondizia dopo che il figlio di Tina, Luca Mantaque, era stato invitato dagli agenti, a liberarsi di tutti gli oggetti che erano stati analizzati e si trovavano ancora in casa (una volta trattati con il Luminol, infatti, diventano cancerogeni). E così quello che poteva diventare un importante elemento non è più a disposizione. Il processo riprenderà il 15 marzo, quando sarà sentito il figlio della donna, Luca Mantaque: il giovane è contemporaneamente parte civile e imputato, con l’ipotesi di tentata violazione di domicilio dopo essere stato denunciato da Luigi Costa in occasione della sua visita a casa della madre. Il figlio vive, infatti, nel Milanese, e preoccupato per il diverso comportamento di Tina, aveva deciso di tornare a Policoro, ma sarebbe stato subito allontanato dall’uomo.